venerdì 11 aprile 2008

Non capisco (almeno) una cosa del PDL

La campagna elettorale finalmente volge al termine. Inutile come prevedibile, fiacca, a tratti svogliata. Una cosa mi ha deluso più delle altre. Il fatto che in ogni intervento dei principali esponenti del PDL una ampia parte del discorso aveva ad oggetto il PD. E via a enumerare errori, storture, malefatte del PD per tentare di dimostrare malafede, incopetenza e, per questa via, proclamare l'inutilità se non addirittura la dannosità del voto. Ma se il PDL ha davvero politici che ambiscono al ruolo e al rango di statisti; se ha un programma ben fatto, organico, armonioso; se i propri candidati sono membri illustri della società civile, che bisogno c'era di parlare, come ossessi, del PD? Procedendo in questo modo, a mio avviso, si è data l'impressione che non un qualche dialogo si volesse instaurare coi cittadini che in ogni parte d'Italia accorrevano alle manifestazioni, ma piuttosto martellare su alcuni tasti con gli stessi metodi di antiche propagande. E da liberale devo dire che, quasi sempre, si martella sulle cose non vere, non evidenti, solo abbozzate o ipotizzate. Ma forse qualcuno on line può dirmi dove sbaglio. Da liberale non avrei problemi ad ammetterlo. Aiutatemi allora.

1 commento:

gabbianourlante ha detto...

retorica: il PD ha puntato su presentarsi come "novità"? cercare di dimostrare che è un messaggio falso è la cosa più immediata.
per me si poteva votare pure il giorno dopo: tanto chi sono veltroni e berlusca lo sanno tutti.

ciao