martedì 2 dicembre 2008

Misure anticrisi in crisi d'identità

Il decreto legge varato dal Governo per contribuire ad arginare gli effetti della recessione ha guadagnato le prime pagine dei giornali e ha suscitato notevoli aspettative. Credo però che, a conti fatti, molti resteranno delusi. La manovra infatti ha un leggero effetto restrittivo: riduce le spese e aumenta le entrate più di quanto allarghi i cordoni della borsa. Proprio quello che ci voleva in un periodo del genere! Che non si tratti di illazioni lo dimostra la lettura attenta (e paziente) della relazione tecnica allegata al decreto.
Per certi verso emblematico del modo affrettato ed approssimativo in cui questo testo è stato elaborato è l'articolo 10. Sulla carta avrebbe dovuto dare una mano alle imprese attraverso la riduzione della misura dell'acconto Ires e IRAP. Si sarebbe trattata di una misura finalizzata a dare temporanea liquidità alle imprese, perchè tanto le tasse le si sarebbe comunque dovute pagare, ma in un periodo in cui la liquidità per le imprese vale oro un assist del genere sarebbe stato davvero apprezzato. Purtroppo il comma 3 dell'articolo 10 prevede che l'ammontare non corrisposto in occasione delle date canoniche per il versamento degli acconti debba comunque essere versato nel "corrente anno". Si tratta molto probabilmente di un errore di redazione del testo. Tanto basta, dati i tempi ristretti, a rendere probabilmente inapplicabile (la relazione tecnica infatti stima un impatto nullo per la norma in questione in termini di gettito) una norma altrimenti utile.