sabato 29 marzo 2008

Laici e liberali nel prossimo parlamento

Probabilmente nella prossima legislatura non ci saranno rappresentanti della tradizione e della cultura liberale. E' evidente il fallimento dei tanti che hanno preferito l'amicizia e la benevolenza del principe alla costituzione di un soggetto politico liberale autonomo ed indipendente. Nel momento in cui la vita politica italiana si è incarognita, basata com'è oggi sugli slogan, sulle menzogne, sulle campagne di disinformazione è difficile che possano tornare utili persone che non hanno mai perso il vizio di pensare con la propria testa, persone che non credono nell'obbedienza come in valore assoluto. Ed è questo il motivo per cui tali persone sono state espulse dalle liste del centro destra; meglio degli ascari obbedienti che dei battitori liberi, anche a costo di imbarcare degli emeriti sconosciuti o, peggio ancora, dei soggetti inquietanti.
Comunque sia, prima di abbandonarsi al pessimismo cosmico è possibile soffermarsi su due considerazioni. In primo luogo, subito dopo le elezioni sarà necessarion avviare la costituzione di un autonomo soggetto liberale, senza sprecare più di tre giorni nel cercare di mettere d'accordo tutte quelle sigle che si professano liberali. Liberale è che il liberale lo fa, non chi utilizza un'etichetta per ostacolare la costituzione di qualcosa di nuovo solo in base ai suoi desideri ed alle sue pretese. In secondo luogo, una forza non vassalla ai due poli, con liste presenti in tutta Italia, laica e liberale alle prossime elezioni ci sarà: il buon Partito Liberale Italiano. Credo che valga la pena sostenere questa avventura piuttosto che andarsene al mare o, peggio ancora, esprimere un voto dannoso per il nostro paese e la nostra democrazia.