mercoledì 9 settembre 2009

Derivati: numeri al lotto

Senza farla molto lunga, oggi una pagina intera del Corriere è dedicata a Rizzo e alla questione dei Comuni che con troppa leggerezza hanno fatto ricorso ai derivati finanziari. L'articolo riporta una stima dei debiti che i Comuni devono fronteggiare a fronte di tali strumenti: 27,2 miliardi. Solo che in luglio, la Banca d'Italia in una testimonianza resa in Senato ha presentato una relazione dettagliata nella quale le perdite potenziali collegate a derivati risultano dell'ordine di un miliardo. E' vero che i dati di Bnkitalia fanno riferimento solo all'operatività con banche in Italia, ma da 1 a 27 di spazio ce ne corre. Tre brevi considerazioni. Uno, se anche il grande Rizzo non sa resistere al sensazionalismo è finita. Due, in un momento come questo dove gli occhi degli operatori sono puntati sul bilancio pubblico per scorgerne le prime irrecuperabili crepe articoli di questo tipo non aiutano. Tre - più in generale - si tratta forse di un esempio del vezzo italico di mettere a scrivere di economia gente che altro non potrebbe fare. Chissà se e quando anche da noi allignerà il costume di avere un economista a scrivere, in manierra comprensibile, di questioni economiche.

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